Casette, box, chalet e rimesse in legno, materiale plastico, alluminio o acciaio, rappresentano soluzioni funzionali per operazioni di manutenzione del proprio giardino, della propria abitazione, del proprio automezzo o semplicemente per coltivare i propri hobby. Prima di procedere all’acquisto e all’istallazione delle stesse e considerando che ciascun manufatto realizzato sul suolo nazionale debba essere accompagnato da autorizzazioni e permessi regolari, sarà opportuno considerare la normativa vigente in merito al fine di procedere in modo sicuro, evitando di incorrere in sanzioni.
Normativa edilizia e regolamenti
Per prima cosa possiamo cercare di individuare cosa la legge dice in merito all’argomento.
La Legge Nazionale, D.P.R. del 6 giugno 2001, n.380, Testo Unico delle Disposizioni legislative e regolamenti in materia edilizia, riporta: “Art. 6- Attività edilizia libera 1. Salvo più restrittive disposizioni previste dalla disciplina regionale e dagli strumenti urbanistici, e comunque nel rispetto delle altre normative di settore aventi incidenza sulla disciplina dell’attività edilizia e, in particolare, delle disposizioni contenute nel decreto legislativo 29 ottobre 1999, n. 490, i seguenti interventi possono essere eseguiti senza titolo abilitativo: a) interventi di manutenzione ordinaria; b) interventi [...] volti all'eliminazione di barriere architettoniche che non comportino la realizzazione di rampe o di ascensori esterni, ovvero di manufatti che alterino la sagoma dell’edificio; c) opere temporanee per attività di ricerca nel sottosuolo che abbiano carattere geognostico o siano eseguite in aree esterne al centro edificato”.
Rispetto alla realizzazione di manufatti di questo tipo, non esiste un regolamento univoco ma è necessario valutare ogni singola specifica situazione.
Ogni Comune possiede un proprio Regolamento Edilizio che si attiene a leggi Regionali e a cui, per quanto riguarda il nostro specifico caso, rimanda anche la stessa Normativa Nazionale.
Ogni comune delibera in modalità autonoma e, qualora nel Regolamento Edilizio Comunale non vengano specificate disposizioni in merito, bisognerà tenere conto della legge nazionale (Testo Unico e Disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia).
Prima di procedere all’acquisto di un manufatto di questo tipo, sarà innanzitutto necessario informarsi in merito alla normativa vigente sull’argomento, in particolare presso il proprio comune di residenza a cui va comunque avanzata una segnalazione di cui parleremo a breve.
Sarà quanto meno opportuno, a tale proposito, verificare le varie disposizioni circa regolamenti, permessi ed eventuali autorizzazioni di cui fare richiesta, avvalendosi della presenza competente di un tecnico abilitato in grado di interpretare i regolamenti e le norme in vigore; soddisfare le eventuali richieste e accompagnarci così nell’iter burocratico da seguire.
Procedura e requisiti per l'acquisto e l'installazione di manufatti edilizi
Come abbiamo visto, la normativa nazionale, salvo casi eccezionali, rimanda ai regolamenti regionali e comunali.
Tutto quanto non viene esplicitamente trattato dal testo della normativa nazionale, rientra nella cosiddetta Edilizia Libera che non necessita quindi di particolari permessi.
Quali passi compiere, dunque, se vogliamo procedere con l’acquisto e l’istallazione di una casetta per gli attrezzi, uno chalet o una rimessa nel nostro giardino o nei pressi della nostra abitazione?
Innanzitutto va specificato che rientrano nell’edilizia libera regolata dal decreto dell’Aprile 2018, manufatti di piccole dimensioni (per esempio dai 6 fino ai 20 metri quadri). Per questi non è necessario richiedere particolari permessi ma basterà una semplice comunicazione al Comune presentando una DIA (denuncia di inizio attività) con la quale si informa l’ente. Tale operazione ha lo scopo di rendere nota al Comune la nostra intenzionalità soprattutto nel caso in cui il luogo da noi scelto per l’istallazione della stessa sia interessato da particolari oneri come la distanza da confini, strade, vicoli o vincoli di carattere ambientale- paesaggistico.
Possiamo avvalerci di una figura esperta, un tecnico abilitato (un geometra, un ingegnere o un architetto) che valuti in modo competente la situazione e che firmerà la documentazione da presentare. Essa conterrà i caratteri generali del progetto come le dimensioni, il posizionamento, la tipologia del materiale della strutta che intendiamo realizzare.
Una volta presentata la DIA, sarà sufficiente attendere 30 giorni e, qualora non arrivassero comunicazioni contrarie, si può procedere con l’istallazione.
Nel caso avessimo intenzione di realizzare una casetta in legno che superi i 20 metri (e qui parleremo di struttura complessa), che non rientra perciò nell’Edilizia Libera, occorrerà stilare una relazione tecnica da presentare al comune.
Questa, che dovrà essere firmata a approvata da un tecnico autorizzato che la invierà agli enti competenti, dovrà illustrare in modo dettagliato le caratteristiche peculiari della struttura prefabbricata che intendiamo realizzare quali la collocazione, una pianta in scala con le dimensioni precise del manufatto, la disposizione e il rispetto delle distanze da altrui proprietà.
Installazione di manufatti in legno: permessi, autorizzazioni e considerazioni condominiali
Una casistica particolare, a tale proposito, è rappresentata dall’istallazione di manufatti in legno in contesti condominiali: sebbene la proprietà condominiale presenti talvolta spazi verdi che possono ospitare una struttura in legno, per procedere all’istallazione della stessa, alcuni Comuni richiedono il previo consenso di tutti i condomini. Nel caso si trattasse di una proprietà condominiale e qualora il Comune non lo richiedesse, sarebbe in ogni caso pertinente sottoporre il nostro progetto agli altri condomini, formalizzando l’assenso della maggioranza.
Se per una struttura che non supera i 20 metri quadrati, come si è visto, è necessaria la sola DIA (denuncia di inizio attività), per manufatti più ampi sarà necessario presentare al Comune un Permesso di Costruire per il quale bisognerà attendere la risposta formale dell’ente prima di procedere.
Sebbene qui ci si riferisca in particolare a casette in legno, sarà utile specificare che quanto finora esposto in merito a permessi e autorizzazioni riguarda anche altre strutture prefabbricate come legnaie, box auto, chioschi e chalet in legno.
Una domanda legittima a questo punto potrebbe riguardare la tassazione di questi manufatti. Per casette e manufatti di piccole dimensioni non esistono tasse relative all’immobile. Esse subentrano qualora si tratti di strutture che non rientrano in edilizia e siano destinanti a garage, dependance e, più in generale, strutture che si avvicinino all’unità abitativa, per le quali, fino ai 20 metri quadrati è prevista anche una procedura di accatastamento “semplificata”.
Se una struttura rientra nell’edilizia libera non necessita nemmeno di specifici calcoli strutturali o antisismici, salvo particolari richieste da parte del Comune. In caso fosse necessaria una documentazione di questo tipo, ci si potrà avvalere della competenza di un tecnico abilitato a cui chiedere di redigere questo tipo di documentazione che riguarderà il sito dell’istallazione, la zona sismica, la tipologia del terreno e le rispettive modalità di fissaggio al fine di garantire un prodotto sicuro e a norma di legge.